Test citologico su tre campioni di urine

Tumore della vescica: esame citologico su tre campioni di urine

Il tumore della vescica consiste nella trasformazione delle cellule che rivestono la superficie interna della vescica, l’organo che raccoglie l’urina filtrata dai reni prima di essere eliminata dal corpo. Si presenta quando alcune cellule smettono di funzionare in modo corretto e cominciano a crescere e a dividersi in modo del tutto incontrollato, arrivando a formare il tumore. La citologia urinaria è stata largamente utilizzata nella diagnosi e nel follow-up delle neoplasie vescicali  e dell’apparato escretore ed è ancora ritenuta l’esame fondamentale per queste patologie.

Il tumore della vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e colpisce in particolare gli uomini (tre volte di più delle donne) di età compresa tra i 60 e i 70 anni.

Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, seguito dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine )frequente nei lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), dall’assunzione di farmaci come la ciclofosfamide e la ifosfamide e dall’infezione da parassiti come Bilharzia e Schistosoma haematobium, diffusi in alcuni paesi del Medio Oriente. Anche la dieta ha un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono associati a un aumentato rischio di ammalarsi di tumore della vescica. Esistono infine prove a favore di una componente genetica quale fattore predisponente.

I sintomi con cui si può presentare il tumore della vescica sono comuni anche ad altre malattie che colpiscono l’apparato urinario.

Manifestazioni frequenti sono la presenza di sangue nelle urine, la sensazione di bruciore alla vescica , la difficoltà e il dolore a urinare, la maggior facilità a contrarre infezioni.
La diagnosi precoce e accurata del tumore della vescica è essenziale per quanto riguarda quella che potrà essere l’efficacia del trattamento: può servire ad ampliare le opzioni terapeutiche a disposizione e quindi ad aumentare, in generale, le probabilità di guarigione.

In caso di un sospetto tumore della vescica l’esame di prima istanza, insieme all’ecografia dell’apparato escretore, è la citologia urinaria.

L’esame citologico delle urine è un esame di laboratorio non invasivo con il quale si ricerca l’eventuale presenza di cellule anomale nelle urine.

Test citologico su tre campioni di urine

Non è un test di routine, ma viene generalmente richiesto dal medico in seguito o a un esame standard delle urine che ha messo in evidenza risultati anomali oppure dopo che il paziente ha riferito la presenza di alcuni sintomi o segni riferibili a disturbi dell’apparato urinario. Ma viene richiesto anche per monitorare i soggetti sottoposti a radioterapia della pelvi o a trattamenti chemioterapici che interessano l’apparato urinario, ma anche i lavoratori dell’industria esposti ad agenti potenzialmente cancerogeni.

La citologia urinaria viene effettuata su tre campioni di urine: il paziente deve raccogliere un campione di urine per tre giorni consecutivi.

La raccolta deve essere effettuata in un contenitore sterile apposito nel quale è presente una sostanza fissativa. Inoltre, le urine della prima minzione mattutina non dovrebbero essere utilizzate per la citologia urinaria perché nelle prime urine del mattino sono spesso presenti detriti cellulari che potrebbero creare alcuni problemi nell’interpretare correttamente i risultati.

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